mercoledì 23 marzo 2011

Il tempo.

Oggi ho le idee confuse, è stato un giorno di merda e non so più che cosa fare e cosa pensare, comunque sia un pensiero che mi rimbomba in testa in questi giorni è il tempo. Sì il tempo, quello che ho perso, quello che sto vivendo e quello che devo ancora vivere.
Ci penso perchè molte volte mi guardo indietro e mi accorgo troppo tardi di essermi fatta scappare molte occasioni, guardo indietro e il ricordo mi porta via, guardo avanti e il futuro mi porta via e così il presente mi fotte.
Oltre a questo tipo di tempo per me ne esiste un altro, il presente, ma il presente in un altro senso, adesso vi spiego:
Credo di essere nata in un'epoca sbagliata, dove le usanze (a parte la danza e la musica) non mi appartengono, tutto ciò che la gente pensa, tutte le abitudini che adesso sono cambiate non le sento mie.
Era molto più bello sentire una persona per telefono di casa, dove serviva una
prolunga per andare in un'altra stanza a parlare senza farsi sentire, era più
bella la discoteca negli anni ottanta, i vestiti, il cinema, le feste.

Io non sono giusta qui, in questo tempo, sono nel posto giusto al momento sbagliato.
Di tutto quello che pensa la gente me ne frego, magari qualcuno si sente sbagliato e fa finta di sentirsi nel posto giusto, io no, non faccio finta, nascondersi è una cosa da vigliacchi.
Sembra che i giorni di adesso stiano cadendo in basso, sembra che perdano valore, questi giorni non sono adatti a me.

martedì 22 marzo 2011

La paura (a testa in giù)

Come primo post non so molto che dire
dato che mi sento un pò imbranata per adesso, comunque sia mi fa un pò strano scrivere qui perchè è come parlare al vuoto, anche se quello è l'unico che ascolta e non ha niente da dire, da criticare.
Oggi ho deciso di guardare a testa in giù la paura
perchè è quella che frena molte persone, troppe, tra cui me ovviamente, e forse guardandola a testa in giù ha un aspetto diverso da quello che gli attribuisco ogni volta che la incontro.

La paura la immagino nera, o bianca, sono tutti e due colori inquietanti, l'importante è non farsi trascinare via da essa, e ovviamente uno mi direbbe 'sì grazie al cazzo, è facile da dire', infatti, ma comunque credo che bisognerebbe fare esattamente come ha fatto Harry Potter
quando, nel terzo libro, ha invocato un expecto patronum, ovvero pensare a ciò
che ci fa stare meglio e il resto è tutto un fatto di convinzione nel dire
'adesso, paura di merda, ti spacco il culo!'.

Che poi la paura dipende sempre da noi stessi, lei ci
distrugge se le diamo un buon motivo per farlo.

Questo è tutto per oggi, solo quello che penso, che vedo a testa in giù.