E' da un pò che non scrivo qui e di sicuro sarò già stata dimenticata, comunque sia nel frattempo ho scritto una marea di roba che piano piano pubblicherò anche qui, buona lettura, baci :)
Il modo in cui io vivo le cose è diverso da quello di tutti ed è per questo che quella che rimane fregata sono sempre io.
Io do un significato a tutto,sempre.
Io mi abbandono al sentimento.
Io proteggo la mia insicurezza.
Io volo sulle note della vita che mi è stata offerta.
Il mio sentimento è diverso da quello di tutti: do troppa importanza alle cose e mi faccio mille pare su tutto e, forse, spero anche troppo in quello che più desidero perchè poi se si spera troppo in una cosa è sicuro che dopo va tutto storto.
Il momento della verità è duro da superare perchè vedo sempre il terreno sotto ai miei piedi crollare.
E anche se continuerà ad essere così maledettamente triste io continuerò a metterci tutto questo setimento e a sperare troppo.
La realtà vista a testa in giù.
Mi chiamo Laura, da come si può ben vedere, sono un'adolescente come tante altre, e come poche. Se il mondo sapesse che cos'ho in testa, mi crederebbe pazza. Questa è la realtà vista a testa in giù, perchè io la vedo così. Buona permanenza, un bacio. Laura <3
mercoledì 4 gennaio 2012
lunedì 25 aprile 2011
Non ho certezze.
Salve prof, eh si, sono ancora io.vorrei parlarle sempre di me se lei è d'accordo..
Sta volta non le parlerò di sogni che vagano nell'aria, di fantasie messe in piedi dalla mia mente, sta volta le racconterò la mia realtà, quella che vivo tutti i giorni, quella
che molte volte mi distrugge e mi rende fragile, quella che mi sorprende e mi tradisce.
La mia realtà la vivo come un pugno nello stomaco, la mia realtà mi pone troppe domande e io spesso mi chiedo.. "sono felice..così?" la verità è che sono confusa su tutto.
La scuola, gli amici, la danza, la morte, l'amore, Dio, è tutto confuso come un groviglio di fili intrecciati che non riesco più a slegare.
Io spererei solo di volare via lontano da tutto e da tutti.. molte volte penso che mi piacerebbe vivere come un'eremita, in compagnia di me stessa e della natura, io l'adoro.
Ho un sacco di progetti in testa ma alla fine non faccio mai niente, rimango lì a poltrire.
Solo che la vita mi ha tradita e non c'è niente o nessuno che capisca come mi sento.
Lui mi dava tutto quello che mi serviva ma poi se n'è andato, e non lo vedo da sette mesi ma niente è cambiato, mi manca come se non lo vedessi da sette anni ma i ricordi sono così
nitidi che è come se non lo vedessi da sette secondi, il problema non è quando ci si lascia ma quello che ci aspetta dopo, è un incubo.
Comunque sia, la mia strada continua ma ha un sacco di salite e non ho mai un momento di tregua, vedo solo bombe che mi cadono addosso, cerco di sorridere, faccio finta di
essere felice, e devo dire che ci riesco benissimo.
Tutta questa merda, neanche un raggio di sole, io dico almeno ci fosse una ragione per sorridere, no è tutto bianco. Vuoto assoluto. Nessuna certezza, niente in cui credere
neanche credere in Dio o in qualcosa simile, ma paura, fottutussima paura della morte, di tutto.
Vorrei tantissimo tempo per fare tutto ciò che più mi piace ma le ore sono sempre contate e alla fine non riesco mai a fare niente, tanto per cambiare.
Il tempo passa sempre in un secondo e a volte non passa mai, che in un anno troppe cose sono cambiate e anche io lo sono, non so se in meglio o in peggio però. Di solito
scrivo spesso cose felici che non mettano tristezza o che incitino gli altri a vivere al meglio ma adesso non ce la faccio perchè la realtà mi sta schiacciando e sta volta
non riesco a guardarla a testa in giù e questa cosa mi preoccupa.
Non so se lei ora sta leggendo tutto ciò che le ho scritto ma volevo solo sfogarmi e dire per la prima volta che mi sento sola con milioni di persone che mi circondano.
Sta volta non le parlerò di sogni che vagano nell'aria, di fantasie messe in piedi dalla mia mente, sta volta le racconterò la mia realtà, quella che vivo tutti i giorni, quella
che molte volte mi distrugge e mi rende fragile, quella che mi sorprende e mi tradisce.
La mia realtà la vivo come un pugno nello stomaco, la mia realtà mi pone troppe domande e io spesso mi chiedo.. "sono felice..così?" la verità è che sono confusa su tutto.
La scuola, gli amici, la danza, la morte, l'amore, Dio, è tutto confuso come un groviglio di fili intrecciati che non riesco più a slegare.
Io spererei solo di volare via lontano da tutto e da tutti.. molte volte penso che mi piacerebbe vivere come un'eremita, in compagnia di me stessa e della natura, io l'adoro.
Ho un sacco di progetti in testa ma alla fine non faccio mai niente, rimango lì a poltrire.
Solo che la vita mi ha tradita e non c'è niente o nessuno che capisca come mi sento.
Lui mi dava tutto quello che mi serviva ma poi se n'è andato, e non lo vedo da sette mesi ma niente è cambiato, mi manca come se non lo vedessi da sette anni ma i ricordi sono così
nitidi che è come se non lo vedessi da sette secondi, il problema non è quando ci si lascia ma quello che ci aspetta dopo, è un incubo.
Comunque sia, la mia strada continua ma ha un sacco di salite e non ho mai un momento di tregua, vedo solo bombe che mi cadono addosso, cerco di sorridere, faccio finta di
essere felice, e devo dire che ci riesco benissimo.
Tutta questa merda, neanche un raggio di sole, io dico almeno ci fosse una ragione per sorridere, no è tutto bianco. Vuoto assoluto. Nessuna certezza, niente in cui credere
neanche credere in Dio o in qualcosa simile, ma paura, fottutussima paura della morte, di tutto.
Vorrei tantissimo tempo per fare tutto ciò che più mi piace ma le ore sono sempre contate e alla fine non riesco mai a fare niente, tanto per cambiare.
Il tempo passa sempre in un secondo e a volte non passa mai, che in un anno troppe cose sono cambiate e anche io lo sono, non so se in meglio o in peggio però. Di solito
scrivo spesso cose felici che non mettano tristezza o che incitino gli altri a vivere al meglio ma adesso non ce la faccio perchè la realtà mi sta schiacciando e sta volta
non riesco a guardarla a testa in giù e questa cosa mi preoccupa.
Non so se lei ora sta leggendo tutto ciò che le ho scritto ma volevo solo sfogarmi e dire per la prima volta che mi sento sola con milioni di persone che mi circondano.
mercoledì 23 marzo 2011
Il tempo.
Oggi ho le idee confuse, è stato un giorno di merda e non so più che cosa fare e cosa pensare, comunque sia un pensiero che mi rimbomba in testa in questi giorni è il tempo. Sì il tempo, quello che ho perso, quello che sto vivendo e quello che devo ancora vivere.
Ci penso perchè molte volte mi guardo indietro e mi accorgo troppo tardi di essermi fatta scappare molte occasioni, guardo indietro e il ricordo mi porta via, guardo avanti e il futuro mi porta via e così il presente mi fotte.
Oltre a questo tipo di tempo per me ne esiste un altro, il presente, ma il presente in un altro senso, adesso vi spiego:
Credo di essere nata in un'epoca sbagliata, dove le usanze (a parte la danza e la musica) non mi appartengono, tutto ciò che la gente pensa, tutte le abitudini che adesso sono cambiate non le sento mie.
Era molto più bello sentire una persona per telefono di casa, dove serviva una
prolunga per andare in un'altra stanza a parlare senza farsi sentire, era più
bella la discoteca negli anni ottanta, i vestiti, il cinema, le feste.
Io non sono giusta qui, in questo tempo, sono nel posto giusto al momento sbagliato.
Di tutto quello che pensa la gente me ne frego, magari qualcuno si sente sbagliato e fa finta di sentirsi nel posto giusto, io no, non faccio finta, nascondersi è una cosa da vigliacchi.
Sembra che i giorni di adesso stiano cadendo in basso, sembra che perdano valore, questi giorni non sono adatti a me.
Ci penso perchè molte volte mi guardo indietro e mi accorgo troppo tardi di essermi fatta scappare molte occasioni, guardo indietro e il ricordo mi porta via, guardo avanti e il futuro mi porta via e così il presente mi fotte.
Oltre a questo tipo di tempo per me ne esiste un altro, il presente, ma il presente in un altro senso, adesso vi spiego:
Credo di essere nata in un'epoca sbagliata, dove le usanze (a parte la danza e la musica) non mi appartengono, tutto ciò che la gente pensa, tutte le abitudini che adesso sono cambiate non le sento mie.
Era molto più bello sentire una persona per telefono di casa, dove serviva una
prolunga per andare in un'altra stanza a parlare senza farsi sentire, era più
bella la discoteca negli anni ottanta, i vestiti, il cinema, le feste.
Io non sono giusta qui, in questo tempo, sono nel posto giusto al momento sbagliato.
Di tutto quello che pensa la gente me ne frego, magari qualcuno si sente sbagliato e fa finta di sentirsi nel posto giusto, io no, non faccio finta, nascondersi è una cosa da vigliacchi.
martedì 22 marzo 2011
La paura (a testa in giù)
Come primo post non so molto che dire
dato che mi sento un pò imbranata per adesso, comunque sia mi fa un pò strano scrivere qui perchè è come parlare al vuoto, anche se quello è l'unico che ascolta e non ha niente da dire, da criticare.
Oggi ho deciso di guardare a testa in giù la pauradato che mi sento un pò imbranata per adesso, comunque sia mi fa un pò strano scrivere qui perchè è come parlare al vuoto, anche se quello è l'unico che ascolta e non ha niente da dire, da criticare.
perchè è quella che frena molte persone, troppe, tra cui me ovviamente, e forse guardandola a testa in giù ha un aspetto diverso da quello che gli attribuisco ogni volta che la incontro.
La paura la immagino nera, o bianca, sono tutti e due colori inquietanti, l'importante è non farsi trascinare via da essa, e ovviamente uno mi direbbe 'sì grazie al cazzo, è facile da dire', infatti, ma comunque credo che bisognerebbe fare esattamente come ha fatto Harry Potter
quando, nel terzo libro, ha invocato un expecto patronum, ovvero pensare a ciò
che ci fa stare meglio e il resto è tutto un fatto di convinzione nel dire
'adesso, paura di merda, ti spacco il culo!'.
Che poi la paura dipende sempre da noi stessi, lei ci
distrugge se le diamo un buon motivo per farlo.
Questo è tutto per oggi, solo quello che penso, che vedo a testa in giù.
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